giovedì 21 maggio 2020

Step #5

Una scelta pubblicitaria

Per creare una pubblicità efficace occorre entrare nella psicologia del consumatore e toccare le corde dell’emotività. Non basta più un approccio razionale e di tipo informativo, è necessario persuadere, ovvero adottare una tecnica pubblicitaria che possa spingersi in profondità fino ad allinearsi con le emozioni del consumatore, a tal punto da creare il desiderio di un prodotto ove non c’è.

Ogni tecnica pubblicitaria deve prendere in considerazione il budget e il target di riferimento e, in basse ad essi, costruire un messaggio pubblicitario ad hoc scegliendo le parole, la forma linguistica, i format e i canali pubblicitari più adatti attraverso i quali distribuire il contenuto.

l target di riferimento è un pubblico obiettivo: significa individuare e scegliere i destinatari corretti per i prodotti o servizi che l’azienda offre. È fondamentale, infatti, per poter mettere in atto le giuste strategie di marketing e selezionare i canali attraverso cui veicolare il messaggio nel modo corretto.  

Negli slogan pubblicitari, (réclame) la scelta delle parole e la forma linguistica dello slogan sono determinanti per la sua efficacia sul pubblico.

Nel momento in cui si va a scegliere il format bisogna procedere a una riflessione ampia che indaga e tiene conto sia del prodotto o del servizio offerti dall'azienda sia dal pubblico di riferimento. 

La scelta dei canali pubblicitari è fondamentale per la tecnica pubblicitaria, poiché in base ad essi il messaggio pubblicitario verrà adattato di conseguenza. Non è possibile creare un unico messaggio e veicolarlo indistintamente su tutti i canali a disposizione. Bisogna tenere conto dei punti di forza e di debolezza di ogni medium e, solo una volta che questi saranno stati individuati, si potrà procedere con la costruzione di un messaggio pubblicitario su misura.

Come vedremo nell'immagine successiva, la pubblicità mira sempre a porre al telespettatore la domanda "quale scelta farai?" e successivamente impreziosisce il prodotto con dati o slogan, più raramente affonda critiche agli altri concorrenti.  


Step #4

La scelta nel mito: Paride

La scelta è il motore di eventi sia positivi che negativi.

Come scritto in un precedente post, la scelta genera una concatenazione eziologica che, come vedremo successivamente nel mito “Il giudizio di Paride”, dove quest’ultimo dovrà compiere una scelta dinanzi a tre dee.

Questo determinerà la sua storia d’amore con Elena, ma porterà alla guerra di Troia siccome quest’ultima era la moglie di Menelao, re di Sparta.

L’esito della guerra è celebre a tutti: Paride scelse l’amore in cambio della rovina della sua città.

Cito testualmente una parte del racconto del mito:                                         

Autore: Marcantonio Raimondi

“Hermes accompagnò le tre dee dinanzi agli occhi di Paride, a cui fu data la mela spiegandogli che per commissione di Zeus avrebbe dovuto darla a chi delle tre reputasse la più bella. Paride era molto indeciso e perplesso, erano tutte e tre belle. Per rendere la scelta  più facile tutte e  tre fecero una promessa a Paride: Hera gli promise il dominio dell'Asia; Atena gli  avrebbe dato la sapienza; Afrodite  promise  di dargli in sposa la donna più bella.  Paride donò la mela ad Afrodite. Questo giudizio ebbe delle conseguenze funeste, derivò infatti la guerra di Troia, nella quale Atena e Hera furono nemiche di quella città e decisero della sua rovina.”

Fonte: http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/07/il-giudizio-di-paride.html



mercoledì 20 maggio 2020

Step #3

Rappresentazione di "scelta" 




La maggior parte delle decisioni, sia ordinarie che straordinarie, spesso si riduce a una scelta tra due o poco più di due alternative. Il bivio è l’immagine che meglio rappresenta la sensazione del dilemma dato dal prendere una scelta.

Step #2

Cosa significa "scelta"

Partiamo dall’etimologia: il verbo scegliere deriva dal latino exelĭgĕre, parola composta da ex- e elĭgĕre «scegliere, eleggere». Il suo primo significato è “distinguere e determinare, tra più cose o persone, quella che sia o ci sembri più adatta allo scopo o più conveniente alle circostanze”.

Jean-Paul Sartre scriveva che “Ciò che non è assolutamente possibile è "non scegliere”. Ogni atto della nostra esistenza, è il risultato di una scelta.

 

La vita dell’essere umano, oltre ad essere scandita dallo scorrere del tempo, è connotata da un’altra dimensione che può essere considerata di fondamentale importanza, ovvero la possibilità di scegliere.


Scegliere, tuttavia, non è per niente facile dal momento che implica un’assunzione di responsabilità circa le conseguenze generate da ogni singola scelta e l’accettazione di possibili rischi. A partire da tali premesse non stupisce quanto spesso prendere una decisione possa essere difficile, al punto tale da condurre le persone a vivere in una sorta di limbo, a sentirsi “bloccate” e a viversi come totalmente incapaci di andare in una direzione piuttosto che in un’altra.

La scelta in quanto tale definisce l'essenza del singolo, definisce l'uomo. Non è una semplice manifestazione della personalità, bensì un atto razionale, il momento in cui l'individuo concretizza il proprio giudizio. Lo stesso concetto di scelta è stato approfondito e affrontato da numerosi filosofi e scrittori, da Aristotele a Heidegger. Ognuno di loro ha riportato nelle proprie riflessioni quanto l'uomo sia definito dalla possibilità di scegliere. Per Aristotele, ad esempio, la scelta è un mezzo per realizzare il bene; per Heidegger è una condizione esistenziale che coinvolge tutti.

Diversi studi sono fatti non solo in psicologia, ma anche in altre discipline quali economia, sociologia e antropologia sul tema affascinante della scelta. La considerazione chiave che spiega quanto sia complesso fare una scelta è da ricercare nel fatto che ogni scelta implica una rinuncia. Si tratta di quello che viene definito ‘costo psicologico’ della scelta, che fa vivere come una vera e propria perdita il fatto di dover scartare le altre alternative.

Quindi scegliere è il verbo che meglio rappresenta l'umanità, siccome l'unico essere pensante è l'uomo e quindi può decidere come meglio crede di eseguire determinate azioni e di utilizzare determinate parole. Questo si riflette poi sulla sua vita, siccome la concatenazione eziologica degli eventi non è casuale, ma parte da una scelta.


Step #1 + #1 bis

Significato, etimologia e traduzione del termine

Scélta s. f. [der. di scelto, part. pass. di scegliere]. 
1. a. Libero atto di volontà per cui, tra due o più offerte, proposte, possibilità o disponibilità, si manifesta o dichiara di preferirne una (in qualche caso anche più di una), ritenendola migliore, più adatta o conveniente delle altre, in base a criterî oggettivi oppure personali di giudizio, talora anche dietro la spinta di impulsi momentanei, che comunque implicano sempre una decisione.
 2. a. Selezione operata separando, in un insieme di oggetti o di prodotti, quelli migliori da quelli meno buoni, meno riusciti o più scadenti. b. In senso collettivo, raccolta di cose scelte, che costituiscono il risultato di una selezione.
3. Nella teoria degli insiemi, assioma secondo il quale, data una famiglia di insiemi (diversi dall'insieme vuoto e a due a due privi di elementi in comune), è possibile ottenere un insieme scegliendo uno e un solo elemento da ciascun insieme della famiglia. 




EtimologiaL'etimologia della parola scelta, participio passato sostantivato del verbo scegliere, si ricollega al verbo latino ex - eligere. Ex = da + eligere = selezionare, preferire.



Traduzione:

inglese: choice

francese: choix

tedesco: Auswahl

cinese semplificato: 选择

spagnolo: elección

Step #5

Una scelta pubblicitaria Per creare una pubblicità efficace occorre entrare nella psicologia del consumatore e toccare le corde dell’emotivi...