mercoledì 20 maggio 2020

Step #2

Cosa significa "scelta"

Partiamo dall’etimologia: il verbo scegliere deriva dal latino exelĭgĕre, parola composta da ex- e elĭgĕre «scegliere, eleggere». Il suo primo significato è “distinguere e determinare, tra più cose o persone, quella che sia o ci sembri più adatta allo scopo o più conveniente alle circostanze”.

Jean-Paul Sartre scriveva che “Ciò che non è assolutamente possibile è "non scegliere”. Ogni atto della nostra esistenza, è il risultato di una scelta.

 

La vita dell’essere umano, oltre ad essere scandita dallo scorrere del tempo, è connotata da un’altra dimensione che può essere considerata di fondamentale importanza, ovvero la possibilità di scegliere.


Scegliere, tuttavia, non è per niente facile dal momento che implica un’assunzione di responsabilità circa le conseguenze generate da ogni singola scelta e l’accettazione di possibili rischi. A partire da tali premesse non stupisce quanto spesso prendere una decisione possa essere difficile, al punto tale da condurre le persone a vivere in una sorta di limbo, a sentirsi “bloccate” e a viversi come totalmente incapaci di andare in una direzione piuttosto che in un’altra.

La scelta in quanto tale definisce l'essenza del singolo, definisce l'uomo. Non è una semplice manifestazione della personalità, bensì un atto razionale, il momento in cui l'individuo concretizza il proprio giudizio. Lo stesso concetto di scelta è stato approfondito e affrontato da numerosi filosofi e scrittori, da Aristotele a Heidegger. Ognuno di loro ha riportato nelle proprie riflessioni quanto l'uomo sia definito dalla possibilità di scegliere. Per Aristotele, ad esempio, la scelta è un mezzo per realizzare il bene; per Heidegger è una condizione esistenziale che coinvolge tutti.

Diversi studi sono fatti non solo in psicologia, ma anche in altre discipline quali economia, sociologia e antropologia sul tema affascinante della scelta. La considerazione chiave che spiega quanto sia complesso fare una scelta è da ricercare nel fatto che ogni scelta implica una rinuncia. Si tratta di quello che viene definito ‘costo psicologico’ della scelta, che fa vivere come una vera e propria perdita il fatto di dover scartare le altre alternative.

Quindi scegliere è il verbo che meglio rappresenta l'umanità, siccome l'unico essere pensante è l'uomo e quindi può decidere come meglio crede di eseguire determinate azioni e di utilizzare determinate parole. Questo si riflette poi sulla sua vita, siccome la concatenazione eziologica degli eventi non è casuale, ma parte da una scelta.


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